
Quando arriva la primavera, è normale cercare, attraverso l’alimentazione, di depurare il corpo dalle tossine, in modo da arrivare all’estate in una condizione all’insegna del massimo benessere. Esistono diversi alleati utili al proposito e tra questi è possibile chiamare i ravanelli. Vediamo, nelle prossime righe, perché ha il suo perché includerli in una dieta detox (ricordati sempre, prima di iniziare ad assumerli, di consultare il tuo nutrizionista di fiducia).
Cosa sapere sui ravanelli
Radici della pianta nota con il nome scientifico Raphanus sativus, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, i ravanelli, secondo i punti di vista scientifici più autorevoli, sono originari della Cina. Oggigiorno, vengono coltivati in tutto il mondo e sono tra gli ortaggi più comuni in assoluto. Il loro principale vantaggio lato nutrizione è il bassissimo apporto energetico.

Entrando nel vivo della loro composizione nutrizionale, ricordiamo che il 63% circa è a base di carboidrati. La quota di lipidi rappresenta l’8%, mentre la restante percentuale è a base di proteine. Di stagione, in Italia, tra i mesi di aprile e di ottobre, i ravanelli sono ricchi di vitamina C e rappresentano, di riflesso, degli alleati preziosi quando si tratta di aumentare le difese antiossidanti dell’organismo.
A seconda della varietà, possono essere caratterizzati da diversi colori. Il più famoso è il rosso, ma non l’unico. Questa radice è presente in natura anche in colori che vanno dal viola, al bianco, al rosa, fino al viola. La loro già citata efficacia antiossidante è potente anche grazie ai carotenoidi, pigmenti la cui assunzione è essenziale quando si deve passare tanto tempo al sole.
Perché includere i ravanelli in una dieta detox
Il principale motivo per cui, dopo aver appurato l’assenza di controindicazioni, è il caso di includere i ravanelli nella propria dieta detox di primavera riguarda il loro essere composti al 90% circa da acqua. Non dimentichiamo, infatti, che l’apporto idrico quotidiano consigliato dagli esperti, che non è per forza 2 litri ma cambia a seconda di fattori come il sesso e il livello di attività fisica, non arriva solo dall’acqua che si versa nei bicchieri.

Anche quello che mangiamo conta e i ravanelli sono tra gli alimenti che più contribuiscono a ottimizzare l’apporto idrico quotidiano. Questa straordinaria radice è caratterizzata anche dalla presenza di potassio – circa 233 mg all’etto – un micronutriente fondamentale per contrastare la ritenzione idrica. Minerale antagonista del sodio, a differenza di quest’ultimo, che invece favorisce il ristagno di liquidi quando viene assunto a livelli eccessivi, contrasta il problema.
Proseguendo con i motivi per cui è importante valutare l’efficacia detox dei ravanelli, non possiamo non menzionare la presenza di fibre. Con 1,6 grammi all’etto, aiutano a migliorare il transito intestinale, un’evenienza molto comune che, soprattutto quando arriva l’estate, può provocare un gonfiore a dir poco fastidioso.
Altri benefici dei ravanelli
I ravanelli sono uno straordinario concentrato di benefici. Oltre a quelli appena menzionati, è possibile chiamare in causa la presenza di vitamine del gruppo B, nutrienti che contribuiscono all’efficienza dei processi metabolici. Tornando alla presenza di vitamina C che li caratterizza, ricordiamo che, nell’elenco delle proprietà di questo nutriente, è possibile includere il contributo alla sintesi di collagene.

Questa proteina, la più abbondante lato quantità nell’organismo, è essenziale per il mantenimento della compattezza della pelle. Certo, soprattutto quando si parla di quella delle gambe è essenziale, per affrontare con serenità l’estate, anche allenarsi con costanza durante l’inverno. Non fa in ogni caso male fare attenzione, quando si sceglie cosa mangiare, alla presenza di nutrienti che aiutano la sintesi di collagene, che tende a scemare con l’età, già a partire dai 25 anni.
Un altro beneficio importante dei ravanelli riguarda il loro essere una fonte di folati (o vitamina B9). L’assunzione di questo nutriente è caldamente consigliata sia nel periodo pre concepimento, sia nel corso del primo trimestre di gravidanza con lo scopo di prevenire malformazioni al tubo neurale del nascituro, a partire dalla spina bifida.
Controindicazioni e ricette
Parliamo ora delle controindicazioni all’assunzione di ravanelli. L’assunzione di questa radice andrebbe evitata o concordata con il medico curante nei casi in cui si hanno problemi di tiroide. Il motivo è la presenza di goitrogeni, molecole di origine vegetale che possono interferire con il funzionamento della suddetta ghiandola. Attenzione anche a non eccedere con il consumo.

Il rischio, in tal caso, è quello di avere a che fare con sgradevoli fenomeni di irritazione delle pareti gastriche e con altrettanto poco piacevoli episodi di flatulenza. Fra le altre controindicazioni è possibile menzionare il reflusso gastroesofageo, la sindrome del colon irritabile e la colite. Cosa dire, invece, delle ricette da portare in tavola?
I ravanelli possono essere resi protagonisti di deliziose insalate come quella che, fra gli ingredienti, prevede anche l’inclusione di avena e salmone. Li si può utilizzare anche per preparare involtini di verdure con base di zucchine. Nei casi in cui si ha poco tempo per stare in cucina, li si può tagliare a fette per guarnire un piatto a base di carpaccio.