Il farro è un cereale molto apprezzato sin dall’antichità per la sua ricchezza di nutrienti e per il suo basso indice glicemico. Tra i numerosi elementi benefici presenti nel farro si distinguono le vitamine A e C, le vitamine del gruppo B, le fibre e una vasta gamma di sali minerali, tra cui ferro, potassio, calcio e magnesio, che contribuiscono al benessere generale dell’organismo.
Farro e intestino: come mangiarlo senza gonfiore
Il farro contiene glutine, motivo per cui non è adatto a chi soffre di celiachia. Si tratta di un cereale estremamente versatile, ideale per la preparazione di una moltitudine di ricette, sia estive che invernali. Può essere utilizzato come base per primi piatti, insalate fredde perfette per la stagione calda, oppure per zuppe e minestre durante i mesi più freddi. Le possibilità di impiego in cucina sono davvero numerose.

Prima di scoprire come cucinare il farro in modo da evitare fastidi intestinali come il gonfiore, è importante distinguere tra il farro integrale, detto anche decorticato, e quello più raffinato, noto come perlato. Il farro decorticato subisce minori processi di raffinazione, conservando così una maggiore quantità di sostanze nutritive. Il farro perlato, invece, ha un sapore più delicato e tempi di cottura più brevi rispetto al decorticato.
Qualunque sia la tipologia di farro scelta, è fondamentale imparare a cucinarlo correttamente per prevenire eventuali disturbi digestivi o intestinali. Proprio come accade per il riso e altri cereali, anche il farro dovrebbe essere lasciato in ammollo prima della cottura e, se possibile, tostato per alcuni minuti in un pentolino per esaltarne il sapore e migliorarne la digeribilità.
Come cucinare il farro correttamente
Il primo passo consiste nel lavare accuratamente il farro oppure, in alternativa, lasciarlo in ammollo per alcune ore in acqua fredda. Successivamente, si consiglia di tostarlo a fuoco medio in una pentola dal fondo spesso per pochi minuti, facendo attenzione a non bruciarlo per preservarne il gusto originale.

Dopo la tostatura, si aggiunge il brodo vegetale, come si fa per il riso, oppure semplice acqua. Un pizzico di sale è sufficiente, senza eccedere. Copri il farro con un coperchio e lascia cuocere fino a quando il liquido sarà completamente assorbito. Una volta che tutta l’acqua è evaporata, puoi spegnere il fornello.
Infine, lascia riposare il farro per qualche minuto affinché si intiepidisca leggermente; condiscilo con un filo di olio extravergine d’oliva e, se risulta troppo compatto, separa delicatamente i chicchi con una forchetta. Il farro così preparato è pronto per essere utilizzato come base per primi piatti o insalate nutrienti.
Alcuni consigli utili per cucinare il farro
Sia il farro decorticato che quello perlato sono ottimi per la preparazione di primi piatti e insalate. Il farro decorticato, però, necessita di tempi di cottura più lunghi e di un ammollo prolungato, che può variare dalle 10 alle 12 ore. Il farro perlato, invece, cuoce più rapidamente e richiede un ammollo più breve.

Se scegli di utilizzare il farro integrale, ricorda che avrà bisogno di una maggiore quantità d’acqua, seguendo un rapporto di 3:1 (tre parti di acqua per una di farro). Il farro perlato, invece, richiede meno acqua, generalmente due parti di acqua per una di farro. È consigliabile utilizzare pentole alte e dal fondo spesso per evitare che i chicchi si attacchino durante la cottura.
Quando il farro sarà cotto e l’acqua completamente assorbita, spegni la fiamma e lascia riposare qualche minuto con il coperchio. Successivamente, rimuovi il coperchio e sgrana i chicchi con una forchetta per evitare che si compattino. Se non lo consumi subito, puoi conservarlo in un contenitore di vetro e riporlo in frigorifero.
Farro: qualità nutrizionali e benefici
Per gustare il farro senza incorrere in fastidiosi gonfiori, oltre a seguire i metodi di cottura descritti, è consigliabile abbinarlo a verdure ricche di fibre. Il consumo regolare di farro apporta numerosi benefici, grazie alle sue eccellenti proprietà nutrizionali.

Il farro, in particolare quello integrale, è una fonte preziosa di fibre, che aiutano a mantenere bassi i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Le fibre favoriscono inoltre il corretto funzionamento dell’intestino e contribuiscono a ridurre il rischio di alcune forme di tumore, come quello al colon. Il farro fornisce anche proteine vegetali, vitamine e minerali indispensabili per la salute dell’organismo.
Le vitamine presenti nel farro sono essenziali per il metabolismo energetico e per il benessere del sistema nervoso; i minerali, invece, svolgono un ruolo fondamentale nella protezione di ossa e denti, nel miglioramento della circolazione sanguigna e del sistema nervoso, oltre a stimolare la produzione di globuli rossi e prevenire l’anemia.