Fave crude o cotte? Ecco cosa conviene fare

Hai mai sentito parlare delle fave? Sicuramente si tratta di una pianta molto particolare che può offrirci davvero molto in termini di raccolto, in quanto la prelibatezza che ne deriva può essere apprezzata ed esaltata in diversi metodi sotto i fini culinari. Ma le fave si consumano cotte o crude? Quale scelta è da considerarsi la migliore fra le due opzioni?

Qualche curiosità sulle fave

Quando parliamo di fave facciamo riferimento ad una pianta erbacea che abbonda in natura e che proprio con il tempo ha subito delle importanti modifiche poiché una volta era riservata unicamente al consumo animale, mentre oggi può essere preparata in modi diversi per assecondare anche quello umano. Le sue origini vengono annoverate fra l’America del Sud e la Cina.

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Si contraddistingue per la presenza di un grande baccello all’interno del quale sono contenuti dei semi più o meno grandi dalla forma ovale e leggermente schiacciata quasi sempre nella tonalità del verde molto intenso. Sono molto apprezzate perché contengono sostanze utili come sali minerali, fibre, vitamine e amido. Elementi davvero speciali che non dovrebbero mai mancare.

Purtroppo non sono consumate come dovrebbero, in quanto non tutti conoscono le qualità che questi piccoli semi possono conferire sotto il profilo alimentare. Si tratta poi di una varietà da previlegiare anche per quanto riguarda l’agricoltura, poiché si tratta di una pianta molto resistente che richiede poca acqua e poche attenzioni.

I vantaggi legati al consumo della fava

Come tutte le verdure e gli esemplari che appartengono alla categoria dei vegetali, la fava offre una vasta gamma di benefici a chi decide di consumarla e tra questi dobbiamo proprio citare gli ottimi elementi che potremmo introdurre nel nostro organismo scegliendo di consumare questo prodotto. Per scendere nello specifico troviamo grandissime quantità di ferro, potassio, rame e magnesio.

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Tutti questi sali minerali sono da considerarsi estremamente preziosi per la qualità della vita di un individuo, poiché favoriscono la diuresi, contrastano l’anemia e tutte le anomalie che potrebbero colpire il flusso sanguigno e molto altro ancora. Questo alimento poi ha un basso indice glicemico e avendo poche calorie può essere consumato in tutta tranquillità anche da chi è affetto da diabete.

Secondo alcuni studi, inoltre, mangiare le fave potrebbe avere un ruolo molto importante per quanto riguarda malattie come il morbo di Parkinson, in quanto esiste una sostanza nota come levodopa che sembra essere molto importante per contrastare tutte le malattie che vanno ad incidere col funzionamento del cervello e che possano peggiorare di anno in anno.

Piccole controindicazioni sulle fave

Ovviamente anche il prodotto più basilare contiene una piccola quantità di controindicazioni che bisogna avere bene chiare nella testa prima di avviare il consumo di questo elemento e questo discorso vale ovviamente anche per le fave. Parliamo di un alimento che può scatenare forti reazioni allergiche soprattutto nei soggetti che risultano sensibili a questo ingrediente.

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Esiste poi una malattia genetica che viene definita come favismo che impedisce ai soggetti che nessuno affetti di mangiare questo prodotto proprio perché mancano di alcuni enzimi che ne rendono possibile la digestione. Bisogna poi prestare attenzione a tanti altri fattori che potrebbero avere un ruolo determinante nel consumo delle fave.

Per esempio, non possono essere consumate dai soggetti che assumono determinati farmaci in quanto alcuni di questi potrebbero interagire negativamente con le sostanze contenute nel vegetare e dar vita a crisi di varia natura che in alcuni casi potrebbero condurre perfino al coma o alla morte. Ci riferiamo per esempio ai trattamenti che vengono somministrati durante i cicli di chemioterapia.

Le fave devono essere consumate crude o cotte?

È ora è arrivato il momento di rispondere a questa domanda davvero molto interessante che si chiede, per l’appunto, se le fave debbano essere consumate crude o cotte proprio per evitare tutti quegli effetti collaterali che abbiamo citato nel paragrafo precedente. Qual è, dunque, la risposta più corretta a questa domanda? La risposta è semplice.

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In realtà non esistono dei limiti circa il consumo delle fave, in quanto molto dipende dal gusto del commensale poiché è possibile cibarsi di fave cotte, ma anche di fave crude senza particolari problemi. Ovviamente sottoporre questo vegetale alla cottura può in qualche modo limitare tutti gli effetti collaterali che abbiamo citato nei paragrafi precedenti proprio perché molte sostanze ritenute pericolose vengono sconfitte con le alte temperature.

Questo significa che siamo liberi di scegliere soprattutto nel caso in cui non fossimo affetti da nessun problema citato sopra, in quanto potremmo abbinare delle fave crude ha degli antipasti a base di salumi e formaggi oppure creare un pesto o dei condimenti di grande densità che ci permetteranno di esaltare al massimo un semplice piatto di pasta da consumare in famiglia.

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