Rose inglesi in pieno sole: ecco i segreti della coltivazione

Rose inglesi: un fiore dal fascino senza tempo che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, vanta una storia piuttosto recente. Le rose inglesi sono infatti il risultato dell’abilità e della passione del celebre floricoltore David Austin, nato nel 1926 e scomparso nel 2018. Se sei approdato qui, probabilmente desideri scoprire come coltivarle al meglio, magari in una posizione soleggiata.

Cosa sapere sulle rose inglesi

Come già anticipato, le rose inglesi sono il frutto dell’ibridazione operata da David Austin, che ha dato loro questo nome proprio perché il processo di selezione e incrocio si è svolto nel Regno Unito. È importante sottolineare che, pur essendo nate in un clima tipicamente umido, queste rose si adattano perfettamente anche ad altri ambienti e latitudini.

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Questi fiori evocano l’eleganza e il profumo inconfondibile delle antiche varietà di rose, ma si distinguono anche per una straordinaria resistenza alle malattie, caratteristica che ha contribuito in modo determinante alla loro popolarità negli ultimi decenni. Grazie ai suoi studi e incroci, Austin ha creato circa 200 varietà oggi apprezzate in tutto il mondo.

Molte di queste varietà portano nomi che omaggiano figure storiche inglesi di grande rilievo. Tra le più celebri ricordiamo Anne Boleyn, una delle mogli di Enrico VIII, e Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione. La nascita delle rose inglesi rappresenta il tentativo di Austin di restituire prestigio alle antiche rose, alcune delle quali erano già state valorizzate nel XIX secolo dal botanico Thomas Graham.

Altre informazioni sulla storia delle rose inglesi

La storia delle rose inglesi prende avvio all’inizio degli anni ’60, quando David Austin decise di riportare in auge le varietà di rose tradizionali, selezionando e incrociando fiori con una corolla particolarmente profonda e affascinante. Tra i suoi principali obiettivi vi era quello di ottenere rose dai delicati toni rosati e pastello, capaci di incantare con la loro raffinatezza cromatica.

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Il primo grande successo commerciale fu la rosa denominata Constance Spry, dedicata a una celebre fioraia dell’epoca, famosa per le sue composizioni floreali scenografiche. Il fascino di questa varietà risiede anche nella sua natura rampicante. Tuttavia, presentava una piccola limitazione.

Quale? La mancanza della rifiorenza, una caratteristica che Austin desiderava fortemente ottenere nelle sue creazioni. Nonostante ciò, questa peculiarità non ha minimamente compromesso il successo della Constance Spry, che a distanza di oltre sessant’anni dalla sua introduzione rimane una delle rose più amate e coltivate al mondo. Dopo questa parentesi storica, è il momento di scoprire i migliori consigli su come coltivare le rose inglesi.

Come si coltivano le rose inglesi?

Passiamo ora ai suggerimenti pratici per la coltivazione delle rose inglesi. Quali sono le caratteristiche ideali del terreno per garantire una crescita rigogliosa? Il substrato perfetto dovrebbe avere un pH neutro, intorno a 6,5. Anche la composizione è fondamentale: il terreno ideale è ricco di humus, compost e foglie decomposte. È importante concimare generosamente, soprattutto in determinati periodi dell’anno.

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I momenti migliori per la concimazione sono la fine dell’inverno e la fase di piena fioritura. Per quanto riguarda la messa a dimora, è essenziale scavare buche che siano umide ma non eccessivamente bagnate. Le rose inglesi possono essere coltivate sia in giardino sia in vaso, scegliendo quest’ultimo con attenzione alla sua capienza per garantire un adeguato sviluppo radicale.

Se non si desidera coltivare una varietà rampicante, è fondamentale evitare la competizione tra le radici delle rose e quelle degli alberi vicini. È inoltre sconsigliato piantare nuove rose in aiuole dove altre piante sono morte a causa di malattie. Per quanto riguarda l’esposizione, queste rose prediligono le posizioni soleggiate e prosperano se ricevono molte ore di luce diretta.

Altri consigli per coltivare le rose inglesi

Sebbene le rose inglesi siano amanti del sole, durante i periodi di caldo intenso è opportuno proteggerle collocandole in una zona riparata, per evitare stress termici. Parliamo ora della potatura: nelle aree dove l’inverno è mite, questa operazione si effettua generalmente a febbraio.

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In altre zone, è preferibile intervenire all’inizio della ripresa vegetativa, ovvero tra l’inizio di marzo e la fine di aprile. La potatura consiste principalmente nell’accorciare i rami fino a circa un terzo della loro lunghezza originale, facendo attenzione a non esagerare per non compromettere la salute della pianta.

Dopo la potatura, raccogli e smaltisci tutte le foglie tagliate, eliminandole rapidamente. Pur essendo robuste, le rose inglesi non sono completamente immuni alle malattie. Un’ulteriore raccomandazione è quella di rimuovere regolarmente i fiori appassiti, così da stimolare una fioritura abbondante e prolungata.

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