
Con l’arrivo della primavera, i giardini tornano a essere pieni di vita. Il verde si risveglia, spuntano fiori nuovi e si ricomincia a sentire il ronzio degli insetti. Tra tutti gli animali che si affacciano in questo periodo, ai colibrì sono forse quelli che colpiscono di più. Minuscoli, leggeri, sempre in movimento. In Europa sono rari, ma ogni tanto qualcuno riesce ad arrivare.
Quando e come arrivano i colibrì
Non si tratta però di migrazioni regolari. I colibrì che si vedono da queste parti sono spesso spinti da venti insoliti, oppure scappati da gabbie o allevamenti privati. Alcuni riescono a sopravvivere, anche se faticano. Non essendoci qui in un ambiente davvero adatto a loro, restano animali di passaggio, apparizioni fugaci. Eppure, chi ha un giardino può dare una mano concreta, senza troppa fatica.

Per attirare questi uccelli servono fiori ricchi di nettare. La salvia, le petunie, ma anche l’ibisco, la lavanda vanno bene. sono piante facili da trovare e resistenti. Oltre a piacere ai colibrì, aiutano anche a mantenere in equilibrio l’ecosistema del giardino, richiamando insetti utili. Meglio scegliere specie che fioriscono per molti mesi, così da garantire nutrimento continuo.
Non conta solo la scelta delle piante, ma anche come vengono disposte. I colibrì preferiscono zone soleggiate, dove potersi scaldare e riposare. Rampicanti come la bignonia o fiori tubulari colorati sono ideali. La forma lunga e stretta si adatta al loro becco sottile punta un giardino ben curato, vario nei colori e nei profumi, diventa un richiamo forte anche per chi sta solo passando.
Come attirare colibrì con le fioriere
Chi non ha spazio può usare vasi o fioriere sul balcone. Alcune specie come la lantana crescono bene anche in poco terreno e resistono al caldo. Basta poco per creare un punto di sosta che possa fare la differenza. Importante che ci sia sempre acqua e che i fiori siano tenuti puliti, evitando che marciscano attirino insetti molesti come le formiche.

Un altro gesto semplice e installare una mangiatoia con acqua e zucchero. Attenzione però: la miscela va cambiata spesso, almeno ogni due o tre giorni. Se resta troppo a lungo, può fermentare o diventare pericolosa. Evitare di aggiungere coloranti o miele. Bastano quattro parti d’acqua e una di zucchero bianco, mescolati bene serviti in contenitori puliti.
Il colore rosso attira molto questi uccellini. Le mangiatoie rosse sono più visibili dall’alto e aumentano la possibilità che vengano notate. Vanno posizionate in punti tranquilli, circa 2 m da terra, lontano da rami dove potrebbero annidarsi ragni o vespe. Se possibile, evitare anche i luoghi troppo esposti al vento o alla pioggia diretta.
Cos’altro mettere nel giardino per attirarli
Per chi vuole spingersi un po’ oltre, una piccola fontanella può essere d’aiuto. I colibrì amano i getti d’acqua, soprattutto quando fa molto caldo. Non cercano stagni o vasche, ma preferiscono l’acqua che scorre o spruzza in modo leggero. anche un semplice gocciolatore, montato bene, può bastare. Il movimento dell’acqua tira, rinfresca e offre un posto dove lavarsi.

Durante il viaggio migratorio, molti colibrì arrivano stremati. Non tutti c’è la fanno, a volte si posano al suolo per la stanchezza, e lì rischiano di essere predati o di morire per freddo o fame. Chi nota un’esemplare fermo immobile può avvicinarsi con cautele offrire acqua zuccherata con un contagocce. mai forzare. Se l’animale è ferito, meglio contattare un centro specializzato.
Anche se non vivono stabilmente qui, creare spazi accoglienti può avere un impatto. I colibrì sono parte di un equilibrio naturale che, pur non appartenendo pienamente all’Europa, interagisce con essa. Ogni giardino può diventare una piccola stazione di riposo lungo un viaggio molto più grande. Non servono interventi complessi, solo attenzione cura.
La questione della biodiversità
C’è anche un aspetto meno evidente: la biodiversità. Offrendo cibo e rifugio ai colibrì si favorisce anche la presenza di altri animali, come farfalle e api. L’ambiente ringrazia. Un giardino che accoglie diventa un ecosistema in miniatura, in grado di sostenersi da solo. I pesticidi vanno evitati il più possibile. Anche prodotti definiti naturali possono avere effetti negativi.

Chi vive in città non è escluso da tutto questo. Anche un piccolo terrazzo o un cortile interno può trasformarsi in rifugio. Serve un po’ di pazienza, qualche tentativo, magari qualche errore. Ma col tempo lo spazio grande vita. Alcuni uccelli imparano a tornare ogni anno, a seconda delle condizioni. Non è detto che restino, ma il passaggio può essere sufficiente.
Non bisogna aspettarsi scene spettacolari. I colibrì non arrivano in storni e non cantano. Sono discreti, velocissimi, silenziosi. A volte si scorgono solo con la coda dell’occhio. Ma sapere che hanno trovato un posto dove fermarsi può bastare. È una presenza che non si impone, ma che lascia il segno. Qualcosa cambia, anche se non si vede subito.