
L’umidità nelle stanze di casa, soprattutto in quelle poco ventilate, è un problema che si sottovaluta finché non compaiono matte scure sulle pareti o un odore stantio che si infila nei tessuti. Non serve vivere in un seminterrato per ritrovarsi con i muri bagnati. A volte basta una doccia calda col bagno chiuso panni stesi in camera per creare il terreno perfetto per muffe e cattivi odori. Ma come igienizzare queste stanze con metodi naturali?
Perché si forma l’umidità
Le stanze più umide della casa, di solito, tendono essere bagno, cucina e lavanderia, ma anche angoli nascosti come ripostiglio locali ciechi. L’umidità si annida dove c’è poca aria in movimento e molte fonti di vapore. Anche finestre vecchie o infissi non isolati bene possono contribuire: la condensa si forma facilmente e l’acqua si ferma sulle superfici fredde. Col tempo, la parete cambia colore, si gonfia e si rovina.

Spesso si pensa che servano grandi interventi per risolvere il problema. In realtà, alcune abitudini quotidiane possono aiutare molto. Ad esempio, arieggiare la casa due volte al giorno, anche solo per 10 minuti, riduce di molto l’umidità stagnante. Aprire le finestre dopo la doccia o durante la cottura dei cibi è un gesto semplice che può fare la differenza, soprattutto nei mesi invernali .
Inoltre, per capire quanto è umida una stanza, si può usare un igrometro. È un piccolo apparecchio che si compra facilmente online o in ferramenta, anche in versione digitale ed indica la percentuale di umidità nell’aria. In generale, in casa è bene restare tra il 40 % e il 60 %. Valori più alti, se persistenti, possono favorire la formazione di muffa. Quindi un controllo ogni tanto può prevenire problemi peggiori .
Metodi naturali per igienizzare stanze umide
Ci sono diversi rimedi naturali per assorbire l’umidità, che non richiedono prodotti costosi o difficili da reperire. Uno dei più noti è il sale grosso. Basta metterne una manciata in un contenitore e lasciarlo in una stanza umida: il sale assorbirà così l’acqua dall’aria. Si può anche usare una bottiglia di plastica tagliata, riempita di sale lasciata agire per qualche giorno.

Un altro materiale utile è la calce viva, anche se va maneggiata con cautela. Basta metterne circa 300 grammi in un recipiente forato e posizionarlo in una stanza di circa 40 metri quadrati. La calce assorbe bene l’umidità, ma bisogna fare attenzione a non toccarla a mani nude a non respirare la polvere. È meglio, quindi, usarla in ambienti come cantine o garage.
Poi ci sono alcune piante da interno che possono aiutare ad assorbire l’umidità. La felce, l’edera, il Giglio della pace o la rosa di Gerico sono tra le più efficaci. Crescono bene in ambienti umidi e aiutano a regolare naturalmente il livello di vapore nell’aria. Vanno però curate con attenzione, perché l’eccesso d’acqua nei vasi può peggiorare la situazione.
Igienizzare quando c’è la muffa
Per quanto riguarda la nostra, se si è già formata , serve intervenire subito. Un modo semplice e naturale è mescolare acqua ossigenata, bicarbonato e sale fino. Questa miscela si spruzza direttamente sulle macchie e si strofina con una spazzola morbida. Poi si asciuga con un phon o un panno. Funziona bene su piastrelle, pareti lavabili e anche su tende da doccia .

Se la muffa è leggera, basta anche del succo di limone mescolato con sale. Si crea una pasta che si stende sulla zona colpita e si lascia agire. L’acido citrico scioglie le spore e il sale aiuta a disidratarle. Dopo un’ora circa si può pulire con un panno umido. Questo metodo ha anche il vantaggio di lasciare un odore fresco, senza dover usare spray chimici.
Per evitare che si formi altra muffa, è importante controllare regolarmente le pareti dietro i mobili, sotto i lavandini e vicino agli angoli del soffitto. Sono i punti dove spesso l’umidità si concentra di più. Se ci sono piccoli segnali, come macchie gialle o nere, conviene intervenire subito prima che si allarghino. In alcuni casi può bastare spostare un mobile o aprire una finestra.
Come evitare la formazione di umidità
Stendere i panni in casa non è proprio il massimo, soprattutto d’inverno, quando non si ha altra scelta. Però bisogna sapere che i vestiti bagnati rilasciano un sacco di umidità nell’aria. Se proprio non si può evitare, conviene farlo in una stanza dove c’è una finestra aperta o un deumidificatore. Altrimenti ci si ritrova con muri appiccicosi e odore di umido ovunque in men che non si dica.

Attenzione anche alle perdite d’acqua: un tubo che gocciola può causare danni importanti nel tempo. Lo stesso vale per la lavatrice o la lavastoviglie. Controllare ogni tanto dietro gli elettrodomestici e sotto i lavabi può evitare brutte sorprese. E se sui muri iniziano a comparire crepe o macchie strane, spesso è colpa di infiltrazioni d’acqua. Quindi si può provare con qualche prodotto impermeabilizzante, ma se non si è sicuri vale la pena far dare un’occhiata a qualcuno che segna e intende.
Se nonostante tutte le accortezze e l’umidità continua a farsi sentire, magari è il caso di tirare fuori un deumidificatore elettrico. Non serve tenerlo acceso tutto il giorno: basta usarlo nei momenti critici, ad esempio dopo aver fatto il bucato o la doccia. In commercio ce ne sono di vari tipi, anche silenziosi e a basso consumo.